3829 recensioni a vostra disposizione!
   
 

VIAGGIO A KANDAHAR
(KANDAHAR)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 12 dicembre 2001
 
di Mohsen Makhmalbaf, con Niloufar Pazira, Hassan Tantai (Iran - Tagikistan, 2001)
 
Anche nel cinema c'è ormai un prima, e un dopo l'11 settembre. E per un film intitolato KANDAHAR il fatto arrischia di essere quasi imbarazzante. Ed allora, forse la cosa più semplice - per riferirsi al "prima" - è riportare le note che il vostro cronista aveva steso in data insospettabile, all'apparizione del film nella competizione del Festival di Cannes del maggio scorso.

Personalità fin troppo imperiosa nel cinema iraniano, si diceva, Mohsen Makhmalbaf non ha uno stile affermato e coerente. In questo affresco sulla situazione femminile in Afghanistan, delle sue varie vene, prevale quella estetizzante. Ne nasce uno strano contrasto, non privo di ambiguità: fra una scandalosa realtà, e la seduzione dei colori pimpanti delle vesti fra le dune.

Vince, come dubitarne, la prima; che la buona fede del regista iraniano, la sua sconsolata indignazione, il desiderio di fare opera politica di questa storia un po' pretestuosa (una giornalista afgana residente in Canada ritorna in patria per raggiungere la sorella che minaccia di suicidarsi il giorno di una eclisse) sono malgrado tutto evidenti.

Rimane il fatto che, in bilico fra una realtà spaventosamente urgente, la sua descrizione necessariamente documentata, ed una metafora, addirittura un umorismo nero alquanto ripetitivo (il commercio delle gambe di legno per gli amputati dalle mine vaganti) il film stenta a trovare il proprio tono. Il proprio tema, se non la propria vocazione. Il commento off insistito della protagonista, l'incontro con un improbabile medico americano black perduto in un'oasi a curare le donne, testimoniano di quelle incertezze: filmare quanto non necessita di ulteriori commenti, o inventare quanto la finzione romanzata può aggiungere di suo.

Ed ora, che sappiamo tutti della Kandahar del mullah Omar? Curiosamente, il film girato da un iraniano che di quelle latitudini dovrebbe intendersi più di qualcuno di Cadempino non risponde gran che ai nostri nuovi appetiti. Certo, KANDAHAR non è un documentario: ed è inutile scrutare quegli sfondi per cercare l'ombra di Bin Laden. Certo, la versione beceramente doppiata in italiano ci propina i ragazzini affamati con l'accento vagamente romanesco. Ma rimane il fatto che il cinema di Makhmalbaf tende al contrario di ciò che aspira ognuno di noi: cercare di capire dove, e quando si è sbagliato.

Le immagini stilizzate e seducenti di KANDAHAR, i suoi personaggi ermeticamente

sbarrati alla cinepresa - e non soltanto quelli nascosti dalle famigerate burka femminili - ci permettono di ammirare un paesaggio. Ma ci impediscono di comprendere le ragioni di chi vi abita.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda